La cultura sarà la nostra salvezza

villeHo appena chiuso un catalogo del ben noto pittore vissuto a Bordighera, Roman Bilinsky, che chiunque in città ricorda benissimo e mi vengono in mente le immagini di Cammi e del suo giardino incantato che abbiamo proiettato davanti ad un attento pubblico per ben due serate al Cinema Zeni, alcuni quadri di Porcheddu, di “Ciacio Biancheri”, autori che Marco Farotto, a sua volta artista bordigotto, mi ha insegnato ad apprezzare, parlandomene pieno di entusiasmo.
Poi penso a Claude Monet, ma anche a Pompeo Mariani di cui proprio pochi giorni fa il dottor Bagnasco ha decantato le bellezze della villa a Bordighera Alta e le sue opere conservate, parlando delle difficoltà sulle pagine on line del nostro giornale.
Penso poi ai nostri musei, il Bicknell, Villa della Regina, a quei quattro turisti stranieri che domenica ho visto davanti ai cancelli chiusi con lo sguardo allibito ed un fradicio depliant in mano che decantava i tesori nascosti all’interno.
Penso alla città di Bordighera di cui, parlandone con sconosciuti fuori regione, si sente esclamare “Ah si…” come se si raccontasse di un luogo lontano e prezioso.
La scorsa settimana si è chiusa a Pavia la mostra dedicata a Monet e sono riuscito, in extremis, a visitarla con grande piacere per gli occhi e per la mente; le opere erano bellissime ed il percorso accompagnato da video e audio davvero intriganti.
All’uscita ho avuto la fortuna di poter dialogare con un ragazzo che aveva partecipato all’allestimento, un ragazzo appassionato d’arte.
Mi ha raccontato particolari e difficoltà della realizzazione, emozioni e passione per creare un percorso che catturasse l’attenzione dei visitatori, che sono stati oltre 70.000. Un numero davvero impressionante per una città come Pavia.
Quando ho raccontato a lui della nostra città, dei luoghi dove il pittore ha posato il cavalletto, il Beodo, gli ulivi ancora presenti nel giardino Mariani, delle montagne francesi, ho visto i suoi occhi affamati d’arte brillare di luce, la stessa luce che ho visto in molti dei visitatori incontrati all’interno della mostra, mentre guardavano i quadri.
Mi sono sentito ricco, profondamente ricco. Avevo nelle miei mani, nel mio sangue, i colori ed i profumi di una terra nobile, un luogo prezioso che ha saputo, nel passato, e riesce allo stesso modo ora ad ispirare passioni, emozioni, cultura.
Questo giovane esperto d’arte ascoltava la mia descrizione dei colori del cielo, del mare e della prorompente natura quasi io fossi un privilegiato. Ed in fondo lo sono, lo siamo.
Avete visto lo splendore delle piante d’aloe in fioritura, l’intersecarsi delle fronde di ginestra con le chiome d’oro della mimosa? I giochi di luce quando si aprono le nuvole verso il tramonto ed il mare diventa la tavolozza di un pittore eterno?
Se questa terra è stata fonte di ispirazione per decine di artisti e scelta a dimora da migliaia di stranieri nel corso del secolo scorso c’è solo un motivo; questo luogo è un luogo speciale.
Io credo che tutti noi abbiamo questa ricchezza tra le mani e spesso ci dimentichiamo di darle il giusto valore. Rincorriamo ideali senza effettivo valore, denaro che non ci darà mai felicità. Non ci rendiamo conto che sarà la cultura a salvare la nostra città, non un treno dai vagoni carichi di cemento!
Qualcuno durante un precedente governo ha detto: “La cultura non porta cibo…”. Io ho letto: “Tutto ciò che viene investito in cultura ritorna indietro amplificato”.
Tutti noi dobbiamo guardare in questa direzione, nel pensiero che la città deve tornare una enorme galleria di opere d’arte in cui noi stessi facciamo parte.
L’amministrazione deve mostrare evidente attenzione alle iniziative culturali favorendole con interventi pesanti, le istituzioni culturali si devono aprire, rendere disponibili al dialogo tra loro con obiettivi comuni. I negozianti, i cittadini, devono impegnarsi per conoscere le realtà artistiche, le bellezze che sono presenti in ogni angolo. Ecco allora che una grande ricchezza ricadrà sulla città, non solo in denaro.
Perché non c’è nulla che renda felici come la bellezza e la consapevolezza di farne parte. Certo, nella consapevolezza di un decente vivere, ma siatene certi; non sarà il solo denaro a rendere felici. E senza ombra di dubbio sarà la cultura la nostra salvezza.

Valerio Moschetti
5 febbraio 2014

http://bordighera.net/bordighera-sara-la-cultura-la-nostra-salvezza-n33759

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