Un amore così grande

Il mare di per sè sarebbe tranquillo, sonnecchioso e
giocherebbe per giorni lambendo con piccole onde i
sassi sulla spiaggia, o le tenere alghe negli
anfratti, tra gli scogli. E così lo vorrebbe il sole,
il cielo e la luna, che culla i suoi raggi sulle
piccole crespe onde nella notte. Ma il vento no, il
vento non lo vuole così, non lo sopporta tranquillo e
sonnecchioso, lo ricorda giovane e forte. E lo istiga,
lo insulta, lo spinge e lo irrita, e lui, il mare si
alza, si contorce, inizia a sbuffare, poi urla e si
scatena, e tutto avvolge. Sbatte contro le pareti
rocciose, imbizzarrito, urla, si dispera. Allora il
vento si cheta, si ritira, si nasconde nelle grotte,
tra i sassi. E di li lo continua a guardare per
giorni, sorridendo, mentre il mare lentamente torna a
calmarsi, ansimante, esausto. E si scrutano da
lontano: ancora una volta il vento è riuscito nel suo
intento.
Amore passionale, il loro, unico come quegli amanti.
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