Un viaggio “Vizioso” e viziato

17E’ andato in scena, presso la Chiesa Anglicana di Bordighera, in data 7 dicembre 2014, l’interpretazione de “I sette vizi capitali” secondo la regia di Barbara Bonavia. Teatro semplice, amatoriale, anche se all’interno della compagnia ci sono elementi dal comprovato valore, al fianco di “dilettanti” alle prime armi. Questo però non toglie valore all’impegno che ogni partecipante ha posto nella preparazione della propria parte, per tutti originale e assolutamente scritta in proprio. Sicuramente l’acustica infelice della chiesa non ha apportato beneficio alla serata e la presenza di un numero limitato di spettatori, circa 25, ha fatto si che si riuscisse comunque a ovviare a questo inconveniente. Questo però, così come in ogni rappresentazione teatrale, non toglie valore all’impegno e la preparazione che sta dietro ad ogni serata passata sul palco. Addirittura chi si diletta nel difficile compito dell’ ”improvvisazione teatrale” ha ore e ore di preparazione nella quale tensione e fatica non sono risparmiate. Se andiamo un attimo dietro alle quinte e osserviamo i volti dei componenti della compagnia teatrale Glaux, troviamo sorrisi e emozione. In un angolo, rivolti uno all’altro, ripassano la parte reciprocamente così come nel campo di calcio gli atleti riscaldano i muscoli, in attesa del fischio di inizio del derby. Non importa quale e quanto sia il pubblico che andranno a incontrare, per ognuno di loro è una prova, una sfida con se stessi e un momento di grande passione. E non è importante il livello e la qualità dell’attore; conta l’impegno, le serate di prova, il pensiero che ha creato la traccia per il testo, la tensione e la paura, l’emozione. Che splendida parola, l’emozione! Quella di chi al centro del palco recita, quella di chi seduto in platea ascolta. Il diritto alla comprensione, all’applauso, all’entusiasmo. Come un genitore la sera seduto a fianco del lettino del suo pargolo narra una storia infiammando la fantasia del figlio, così l’attore illude, stimola, diverte o semplicemente distrae chi l’ascolta, per un viaggio da fare assieme. Non è necessario essere calciatori di serie A, promozione o pulcini, quello che conta è giocare, con il pallone, con le parole, con la fantasia. Con la voglia di fare bene. Quando alla fine dello spettacolo le mani degli spettatori si incontrano nell’applauso, si può respirare, sorridere, inchinarsi, ringraziando chi, sia che si tratti di quattro amici o del pubblico di un grande teatro, ti ha fatto compagnia in questo affascinante viaggio. Poi, spenti i riflettori e chiuso il palcoscenico, si torna alla propria vita.  Sul palco Franz Verrando (Superbia), Mauro Sofia (Ira), Marina Redolfi Tezzat e Valerio Moschetti (Gola), Mara Caimo e Concita Tabbacchiera (Invidia), Francesco Chiarenza (Avarizia), Vilma Botzari (Accidia) e Barbara Bonavia (Lussuria) introdotti da Luca Falco (Narratore), assente purtroppo Daniele Tripodi,.  Semplicemente. Grazie pubblico, chiunque tu sia.

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